Guglielmo Longobardo è nato a Bacoli (Na) nel 1948. Frequenta a Napoli il Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti dove si diploma nel 1972. Dal 1973 ha insegnato ininterrottamente nelle accademie di Catanzaro, Foggia, Bologna, Urbino. Dal 1996 è titolare della cattedra di Decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli.
Negli anni 70 i primi impegni espositivi: VII Rassegna d’Arte del Mezzogiorno, X Quadriennale di Roma, e Napoli situazione 75 a cura di Enrico Crispolti. Dal 1975 al 1980 alterna alla sua autonoma ricerca interventi e mostre di gruppo che affrontano il tema della catalogazione e riproposizione artificiale di oggetti e contenuti della tradizione popolare. Con Lizio e Massa approfondisce la ricerca sul territorio flegreo con una serie di “interventi di ricavo sugli spazi sottratti”: Il tufo, paesaggio e memoria presso la Libreria Minerva (Napoli 1980).
Negli anni 80 inizia una rivisitazione della sua opera in cui predomina una “tensione analitica e autoriflessiva” che si traduce in una procedura di isolamento e di reimpaginazione di alcune componenti del suo linguaggio pittorico: personali alla Galleria Ariete (Napoli 1984-1986) presentato da Vitaliano Corbi e al Circolo Artistico di Bologna (1988) presentato da A. Baccilieri.
Sono degli anni 90 le mostre Apologie del Logos a cura di G. Andreani a Rimini, Bologna, Firenze e Napoli. Partecipa inoltre a La Giovane Pittura Italiana – Sorrento Arte 90; I luoghi del linguaggio,13 pittori italiani a Chamelieres in Francia; Sull’orizzonte del Mediterraneo a cura di A. Izzo (Istituto Grenoble
di Napoli); Oltre l’Averno, nel segno dell’Utopia a cura di A. Montano. Dopo la personale di Foggia (Laboratorio di arti visivi 1996), Treviso (1997), Roma (Forum Arte 1997) e Pisa (Galleria Il Prato dei Miracoli), inaugura con una personale la Galleria del Giardino dell’Accademia di Belle Arti di Napoli (1998), in cui propone il ciclo Tracce di paesaggio urbano e la serie Cartario – Frammenti e residui su carte nere.
Nelle successive personal alla Galleria San Giorgio di F. Cusati (1999) e alla Galleria M. A. di Ilia Tufano (2001), insieme ad altre partecipazioni a rassegne e collettive tra cui Mediterraneo (Museo Archeologico di Ponza), Terramare (Antico Palazzo della Pretura di Castell’Arquato – Piacenza),
Le porte di Napoli (Piazza del Plebiscito); Vele d’artista (Lungomare Caracciolo), Longobardo propone una serie di opere (Pausa per la pubblicità) che affrontano la fenomenologia del paesaggio urbano con interventi di riproduzione e manipolazione di manifesti pubblicitari, rivisitati con una dissacrante ironia che punta a sdrammatizzare gli archetipi della civiltà dell’immagine e dell’effimero.
Nel 2005 presenta la monografia (Edizioni Cusati, 2005) curata da Michele Sovente con una personale a Villa Bruno (San Giorgio a Cremano) proponendo una serie di opere dal titolo Paesaggi svelati. Nello stesso anno espone a Milano presso la Galleria di A. Battaglia
in una rassegna di pittori contemporanei meridionale curata da G Chielli; propone inoltre le sue opere grafiche nella personale alla Galleria San Giorgio: Sguardi d’oltremare e Il gabbiano solitario. Sono nel 2007 le personali di Cava dei Tirreni e di Nocera. A luglio 2007 presenta nel Museo Civico di Castel Nuovo di Napoli tre cicli di opere (2000-2005): La testa tra le nuvole – Nottetempo – La mente in fuga con testi di presentazione di di R. Gallo, F. Abbate e M. Sovente cui hanno fatto seguito significativi riscontri critici sui maggiori quotidiani nazionali. Sempre nel 2007 con Hans Schnell espone a Roma nella Casino Giustiniana
di Villa Borghese. Nel 2009 espone a Grosseto presso la Fondazione Il sole Contemporaneo e a Benevento alla Galleria Rosso Fenice.
Nel 2010 partecipa alla collettiva Informale e dintorni presso la Galleria Mediterranea di Napoli.